giovedì 15 aprile 2010

Doha 2010

I polli muoiono come mosche...ed i maiali ubriachi ballano sulle loro tombe!

mercoledì 24 febbraio 2010

I mestieri di una volta...

Mi chiamo Abdal,
ho 23 anni e vengo dall'Egitto.
Sono in Italia dal 2007.
Sono arrivato qui per lavorare e mettere da parte dei soldi per comprare una casa e sposarmi...
Non ho la ragazza però, quella ce l'avevo prima in Egitto!
adesso no, devo lavorare!
In italia ho sempre lavorato con mio cugino e mio zio,
insieme facciamo i cartongessisti.
La prima volta che sono andato per fare il cartongesso ho pensato
- che strani lavori fanno gli italiani, perchè non fanno i muri normali? -
in Egitto c'erano i muratori; mio padre faceva il muratore e poi dipingeva le pareti di azzurro perchè la città potesse specchiarsi nel mare e rifletterne le onde fino in terra...
Le strade in egitto erano affollate di gente che guizzava nelle vie come i samak nelle reti dei pescatori.
Ho capito che a milano non ci sono i pescatori e nelle strade la gente ci passa ma vorrebbe forse stare altrove.
Io a Milano faccio il cartongessista!

Il mio insegnante di italiano ogni volta per prendermi in giro mi chiede
- Abdal, che lavoro fai? - Abdal, descrivici il lavoro del cartongessista -
lui è bravo, lo fa per farmi esercitare un pò, ma io non riesco a spiegare come mai non faccio il mestiere del muratore...l'insegnante ride e resta interdetto.
Scrive una frase alla lavagna "ABDAL FA IL CARTONGESSISTA" subito dopo scrive
"MOHAMED FA IL DISOCCUPATO" (?)
Lui, il mio maestro di italiano, di lavoro fa l'impiegato; lavora in una grande azienda e progetta con il computer.
E' molto diverso il mestiere dell'impiegato da quello del cartongessista!
Ma che vuoi fare? il lavoro nobilita l'uomo...
anche quando non c'è nobiltà nella retribuzione.

L'altro giorno finalmente mi hanno richiamato a lavorare; erano due settimane che la crisi aveva colpito anche il settore del cartongesso e non venivo più richiamato. Sono andato in una grossa azienda a fare pareti divisorie...
Gli impiegati stavano tutti insieme, tutti insieme come in una batteria di bestiame,
ognuno guardava il suo computer in silenzio e si sentivano solamente i rumori dei ventilatori e i tasti battere sulle tastiere. Sembravano tutti uguali, tutti allineati in uno schema comune.
Io e la mia ditta abbiamo messo le pareti divisorie per separare un impiegato dagli altri, come per metterlo in quarantena ho pensato...
Lì poco distante, tra i vari impiegati, ho riconosciuto la voce del mio insegnante di italiano...lui non mi ha visto forse...io non mi sono avvicinato,
siamo rimasti ognuno a svolgere il proprio mestiere, indifferenti...
Ma la prossima volta a lezione di italiano,
finalmente saprò spiegargli perchè faccio il cartongessista.

lunedì 25 gennaio 2010

Il giroscopio

In volo possiamo percepire i vuoti d'aria tramite le forze apparenti che si generano in seguito alla brusca variazione di quota dell'aereo.
In testa in definitiva abbiamo un giroscopio che, in base ai movimenti del mezzo, ci comunica delle sensazioni di salita o di discesa.
Le nostre emozioni si modificano in seguito agli eventi esterni che ne hanno determinato uno squilibrio, in maniera tale da minimizzarne l'impatto sul sistema e da raggiungere in fretta una nuova configurazione di equilibrio.
Questo si chiama forse spirito di adattamento ed è quella caratteristica che permette all'umanità di vivere nelle più disparate condizioni ambientali.
Alle volte però il disequilibrio generato non riesce ad essere ridimensionato ed il sistema non reagisce moderandone gli effetti bensì esasperandone le conseguenze...
Quando il giroscopio non può più raggiungere uno stato di equilibrio, l'individuo vive in un'alternanza di posizioni di instabilità e viene definito pazzo.

martedì 19 gennaio 2010

Il più figo di tutti

Chi scrive nel suo blog sembra sempre il più figo di tutti.
Anche io un po’ mi sentivo figo perché scrivevo nel mio blog...
solo che poi ho pensato che, dal momento che nessun altro ci scrive e
sono l'unico esponente scrittore editorialista di questo mio spazio,
allora non son proprio così figo...

Allo stesso modo però si sente figo anche chi scrive un editoriale su un giornale...magari il Suo giornale. Ma se nessun altro ci scrive un altro editoriale, come sul mio blog nessun altro ci pubblica un post, allora la situazione è più o meno analoga...il mio non essere figo non è dimostrabile cosi come non è dimostrabile che alcuni giornali non sono attendibili.
E’ un po’ come un reato che cade in prescrizione.
non sei colpevole!
non è stato possibile dimostrarlo…
sei solo prescritto, non colpevole...
al limite sei latitante!

giovedì 31 dicembre 2009

Buon Natale mozzicato

Non ci sono santi nè angeli del presepe
che quest'anno io non abbia bestemmiato
è blasfemo a questo punto augurarsi un buon natale mozzicato...
dedicando un pensiero a san giuseppe o alla madonna...
al bue e all'asinello tutt'al più
di certo nemmeno uno per gesù
che dall'alto dei suoi cieli e della vita eterna
s'è scordato di noialtri sulla terraferma
non lo dedico ai magi in quanto re
che si inchinano al cospetto di un signore
invece di pensare alla gente che in nome suo muore
e dall'alto di un cammello se ne vanno
mentre in aeroporto la persone aspettano il nuovo anno

Questo natale lo dedico alle pecorelle
che non hanno più un pastore
che si lasciano incanalare, recintare, schiacciare
e tuttavia sono ancora capaci di amare
Buon natale

lunedì 9 novembre 2009

Dice...

Dice che senza la caduta del muro di Berlino non ci sarebbe mai stato internet ed il mondo sarebbe rimasto senza dio.

Mi sa che il muro deve essergli caduto sulla testa.

sabato 10 ottobre 2009

La scala

Si salgono gli scalini due alla volta per la fretta di salire,
tutti quelli che seguono non mettono paura
sono la garanzia che continua
Come nu piccinnu alla villa si sceglie lo scivolo più alto
e nchiana li scaluni a quattro a quattro
tanto dopo sapi la scinnuta, così l'amore all'inizio non fa fatica!

A metà della scala, sotto ancora non è profondo,
puoi sempre tornare indietro...
il panorama è definito
ed ogni dettaglio lucente restituisce significato alla salita

Ma quando la vertigine ti prende
e gli scalini si fanno tutti uguali
giù al contrario non puoi andare
chè qualcuno da dietro s'incammina
e ti toglie lo spazio e l'inseguita,
allora l'alzata non è più sicura...
è una marcia allo scalone sucessivo,
un inseguimento della vetta indefinita,
in discesa sul dorso inclinato della vita,
fino al fondo polveroso della scinnuta
in attesa della prossima salita.